La Finalissima, storia e curiosità

La Finalissima, storia e curiosità


Martedì 20 agosto, una serata da non perdere

 

Nata nel 1995 da un’idea della Signora Alba Grassi, che intuì prima di tutti il successo che avrebbe riscosso la manifestazione, da quest’anno il “Superfrustino” rende omaggio allo spirito d’innovazione e spettacolarizzazione dello sport che ha caratterizzato i successi di Tomaso Grassi. Tanto era dovuto e cosi sarà per sempre. La finale del Superfrustino è, dalla sua istituzione, una di quelle date che sia gli appassionati di ippica che la città di Cesena segnano sul calendario. La notte della finale infatti rappresenta quel mix di sport, mondanità e spettacolo che da sempre porta la firma Grassi, una formula alchemica che da oltre mezzo secolo richiama il pubblico all’ippodromo, perché sa che vedrà 10 tra i più forti driver italiani e stranieri darsi battaglia per un intera serata di corse.
Martedì 20 agosto, le premesse ci sono tutte per fare di Cesena una delle capitali del trotto mondiale.

Venticinque edizioni, una storia che prosegue strizzando l’occhio alle novità ma sempre nel solco di una consolidata tradizione, questo è il Tomaso Grassi Award-Superfrustino 2019, una manifestazione di spessore internazionale ambita da affermati driver e da emergenti promesse delle redini lunghe, la cui eco si estende dalla Francia alla Scandinavia sino ai confini più estremi del trotto europeo. Il primo vincitore fu Edy Gubellini, classe 1937, oltre 5000 vittorie in una fantastica carriera che nel 1995 aprì il prestigioso Albo D’Oro, il figlio Pietro, per tutti “Pippo”, autentico talento amato in Italia come in Francia per la spettacolarità delle sue gesta in sulky, ne ha seguito le orme nel 2001 e nel 2005, mentre nel 2003 dovette dividere la vittoria con un altro protagonista dell’ippica italiana, il partner di Varenne Giampaolo Minnucci. Apre il nuovo millennio Luciano Bechicchi in una sorta di gran finale di carriera, una splendida avventura in sulky iniziata a fine Anni ’40 e durata mezzo secolo. Fa parte della storia del torneo il grande Enrico Bellei, sono quattro i successi del “cannibale “. Affermatosi da giovane rampante nel 1997 e da leader inattaccabile delle classifiche italiane nelle annate 2007 e 2009, il driver toscano vanta una carriera talmente lunga che a vent’anni dal primo titolo, nel 2017 vinse ancora in pieno spolvero, distribuendo pillole di classe e lezioni di tattica. Un altro protagonista della storia del Trofeo è Alessandro Gocciadoro, una sorprendente vittoria all’alba dei 30 anni nel 2006 e il raddoppio nel 2011, scaturita da un rocambolesco repechage, mentre l’alloro del 2018 ha sancito la definitiva consacrazione del professionista emiliano nell’olimpo internazionale, autentica anticipazione di un Campionato Europeo chiuso da vincitore e suggellato dal record del mondo di 1.10.3 ottenuto con Arazi Boko. Pregiato doppio anche per Roberto Vecchione, il driver campano ha segnato il suo nome nell’Albo d’Oro nel 2008 e nel 2010; non si possono non menzionare il talento e la professionalità dei figli d’arte Lorenzo Baldi e Andrea Guzzinati, i cui nomi campeggiano nel 1998 e 2004, l’antesignano del ruolo di catch driver Fabrizio Ciulla, mentre Roberto Andreghetti è uno dei simboli della passione romagnola esportata a tutte le latitudini e declinata ai massimi livelli, nel 2012 si affermò in un combattuto race off. Il 2015 fu l’anno di grazia per Antonio Di Nardo, con l’en plein classico al Savio, in quell’anno si aggiudicò: Riccardo Grassi, Città di Cesena e Campionato Europeo tra i Gran Premi anche il Superfrustino, che ne rivelò, qualora ce ne fosse stato bisogno, le spiccate doti che nel 2018 l’hanno portato allo scudetto tricolore dopo 4 lustri targati Bellei.
Il Superfrustino ha parlato anche francese, fu nel 1999, quando l’allora vincitore Jean Michel Bazire era già un affermato professionista e fece sognare il Savio, ora dopo 20 anni, è ancora una leggenda del trotto mondiale. Uno dei suoi più brillanti allievi, Gabriele Gelormini, si è distinto nel 2016 in quello che verrà ricordato come il race off più entusiasmante della storia.

 

L’edizione del 25° anniversario vede in finale otto driver usciti dalle prove di qualificazione, cinque semifinali che hanno promosso: Gianvito D’Ambruoso, primo della manche riservata ai professionisti della nostra regione, Marco Stefani e Roberto Andreghetti, il siculo Salvatore Cintura Jr emerso tra gli under 30 e poi in sequenza, Antonio Esposito e Vincenzo D’Alessandro Jr, Antonio Greppi e Roberto Vecchione. Completano il rooster le due wild card Bjorn Goop l’uomo del Gran Prix D’Amerique 2018 e Gabriele Gelormini. Sei sfide attendono ora i finalisti, con il sorteggio ad abbinare cavallo e driver in cinque prove, mentre nella corsa di maggiore dotazione i partecipanti potranno giocarsi le migliori chance indicando un soggetto di propria preferenza. Al termine, la classifica decreterà in nomi dei tre protagonisti del race off ad handicap, degna conclusione di una formula unica degna creatura dello spirito da combattente dell’Ing. Tomaso Grassi.